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Antonio Galizia, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno

Il lockdown dà spazio alla fantasia. L'arte della Narracci viaggia sul web. 

"Narra...ci d'arte".  È sbarcata anche sulla piattaforma Youtube la nuova sperimentazione artistica di Caterina Narracci, l'autrice, pubblicista e docente conversanese che con la sua creatività ha rotto il silenzio, dopo il lockdown, delle attività culturali nella città d'arte. 

"Dopo aver realizzato vignette per diverse testate giornalistiche, riparto con un nuovo percorso pittorico - spiega - è iniziato, come un gioco, nelle giornate in cui l'emergenza coronavirus costringeva tutti a stare a casa, mentre attaccati ai social e al web si cercava anche di Distinguere le fake news", insomma le false notizie, le bufale.

Così l'artista, consapevole del fatto che il Covid ha stravolto la quotidianità di tante persone, racconta la sua avventura legata alle nuove forme di comunicazione. "Se i musei e gli istituti scolastici chiudono, nello stesso tempo aprivano le proprie porte al pubblico online, proponendo performance, conferenze stampa e lezioni a distanza da seguire attraverso siti web e canali social,  idea tecnologica e funzionale chi ha messo in pratica, tirando fuori, su YouTube e per la prima volta, la mia identità artistica online". La Narracci ha così aperto le porte della sua casa e del suo atelier, raccontandosi con brevi video, taccuini e tante altre opere creative. "È iniziativa - spiega ancora - promossa per ritrovarsi e apprendere la bellezza dell'arte, ovunque siamo, nonostante le difficoltà che ci accomunano e avvicinano". Nella fase 3, a Conversano sono le sue tele a unire attualità e cultura locale con un lavoro di ricerca curato su diversi autori. Tra le tele pubblicate e raccontate, il conte smeraldino, insieme per vincere l'ignoranza, il conte che richiama il nostro casato degli Acquaviva, lo smeraldino riferito alla colonia di rospi che popola i laghi di Conversano, il castello sotto la neve a primavera. E poi nuda con le braccia aperte sotto il castello, tela ispirata ad Amedeo Modigliani; la bombetta di René Magritte; i mostri del medioevo; la normalità è solo un'illusione, ispirata da alcuni quadri di Escher; un mondo senza rifiuti; tutto tondo sul castello e non per ultimo, il Cristo Nero della chiesa di Santa Maria dell'isola veneratissimo dai conversanesi nella Settimana Santa.

Giusy Petruzzelli, docente di storia dell'arte all'Accademia di Belle Arti di Bari

Con gli occhi di Caterina Narracci

La mostra di Caterina Narracci, Sguardi su Conversano, si inscrive all’interno di due coordinate da cui sono originati i lavori: la città di Conversano, città d’arte per eccellenza, e la personale ricerca grafica frutto degli studi universitari nelle Arti visive all’Accademia di Belle Arti di Bari.

L’esposizione rientra in un progetto cui l’artista si va applicando da tempo, intitolato “Osservare come Artisti”. In esso all’attività didattica di docente di Arte e immagine si affianca la perlustrazione della propria città con l’inesausta voglia di cogliere l’attimo, di catturare con sguardi sempre nuovi aspetti dell’urbano e del vissuto dei luoghi.

Lo strumento è la matita, l’inchiostro, il pennarello, l’incisione, la pittura, a volte anche mescolando i diversi media espressivi e sconfinando dalla fisicità alle piattaforme del web.

Risulta evidente, già ad una prima occhiata sulle opere, che lo sguardo di Caterina Narracci non sia uno sguardo naif, perché se l’artista ha la spontaneità come caratteristica e l’impulso inarrestabile a produrre come metodo, al tempo stesso il suo è uno sguardo educato, dalla pratica artistica e dallo studio della storia dell’arte.

L’artista ha ibridato gli amati Courbet, Daumier, Chagall, Cezanne, Escher, Modigliani, Magritte, Finoglio con il Medioevo fantastico, con i riti e le immagini processionali della Settimana Santa in Terra di Bari.

La sua non è tuttavia una produzione citazionista, bensì una disincantata appropriazione sedimentata nella memoria culturale. Il suo tratto porta l’immaginazione nei luoghi che sono sotto gli occhi di tutti e colora di possibilità ulteriori quei luoghi a livello di soggetti e di cromie. Ne scaturisce un approccio personale, poetico ed estetico, che diventa stile, ossia riconoscibilità individuale, quella peculiarità che rende unico un artista e lo distingue da tutti gli altri.

Si aggiunge, infine, che Caterina, sia come artista sia come donna, avverte alla stregua di un’esigenza insopprimibile, di un bisogno primario, l’abitare “una stanza tutta per sé”, per dirla con Virginia Woolf: questa “stanza” per ogni artista e per ogni letterato è il proprio studio. Nello studio - che è come l’hortus conclusus del convento medievale, claustrum, luogo recintato favorevole alla meditazione - il pensare e il fare si saldano gioiosamente sprigionando opere.

La libertà personale e sociale, unita alla possibilità di possedere un luogo in cui poter sperimentare la propria arte, sono elementi fondamentali perché l’alchimia della creazione si realizzi, giorno dopo giorno: “nulla dies sine linea”, scriveva Plinio, “che non ci sia mai un giorno senza un segno tracciato”.


Giovanna De Mitri, organizzatrice di mostre

Impulso creativo, immediatezza d'impronta, in opere in cui è evidente è il bisogno di una visione prospettica verso il superamento del reale per giungere all'assenza dell'oggetto. Ambientazioni oltre il visibile che diventano testimonianza di intuizioni rielaborate in tratti personali. Nascono così, figure satiriche, grottesche che traggono la loro origine dal reale per giungere all'estremizzazione della forma. Atto liberatorio, sintesi di forze vitali colte nell'attimo della creazione, simbolismo satirico come bisogno di rinnovamento sociale, inadeguatezza all'immobilismo, sono alcuni dei messaggi leggibili nelle figure rappresentate, in cui è riscontrabile l'influenza artistica di Marc Chagall, di cui l'artista approva soprattutto le scelte simboliche surreali. Efficace la scelta cromatica che asseconda le figure con contorni non definiti in grado di contribuire ad una visione armonica del contesto.


Settimanale Fax, n 27 del 9 luglio 2022, pag 19

Settimanale Fax, n 27 del 8 luglio 2023, pag 17

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